Nelle commesse pubbliche e private ma, nello specifico, nel settore delle costruzioni, la validazione del progetto rappresenta l'atto attraverso il quale l'ente appaltante valuta la conformità tecnico-amministrativa di un progetto rispetto ai requisiti specificati nei documenti di commessa. Questi documenti includono il disciplinare di incarico, il capitolato speciale d'appalto e tutte le prescrizioni relative alle specifiche tecniche, aspetti economici, requisiti di sicurezza e ambientali.

Tale attività è fondamentale per procedere con l'assegnazione diretta o per la successiva pubblicazione di un bando d'appalto per l'esecuzione dell'opera. Di solito, si tratta di progetti di notevole importanza caratterizzati da un impegno di spesa considerevole, sia da parte di soggetti privati che pubblici.

Il processo di validazione implica una revisione dettagliata dei vari documenti di progetto ed è condotto dai tecnici dell'ente appaltante che può essere sia pubblico che privato. Tuttavia, questa responsabilità viene spesso affidata a terze parti, indipendenti rispetto allo studio o all'azienda che ha sviluppato il progetto. 

Solitamente, queste terze parti sono costituite da gruppi o società di consulenti incaricati di effettuare:

  • controlli tecnici: per verificare la conformità ai requisiti tecnico-prestazionali richiesti;
  • amministrativi: per assicurare la conformità alle normative di riferimento;
  • contabili: per garantire l'aderenza al quadro economico e alle previsioni di spesa, ecc.

 

Screenshot 2023 11 08 113342Il processo di validazione è di fondamentale importanza per raggiungere gli obiettivi specifici del progetto che possono variare a seconda se si tratti di committenza privata o pubblica. Nel caso di committenza privata, gli obiettivi possono riguardare aspetti economici e di investimento, mentre nel caso di committenza pubblica, si concentrano su beni e servizi di utilità per la collettività. Attualmente, le modalità per eseguire questo processo si basano sull'acquisizione della documentazione di progetto che può essere informatizzata o cartacea. Questa documentazione viene esaminata in dettaglio e i risultati vengono registrati attraverso la compilazione di moduli specifici o tramite l'uso di prospetti precompilati disponibili su portali web dedicati dell'ente appaltante. Tali attività sono regolate da un apposito regolamento tipico delle PA. 

Tuttavia, nelle accezioni più semplici, il processo di validazione comporta la redazione di un verbale o di una relazione tecnica che include un elenco di osservazioni specifiche. Nello specifico, le osservazioni si riferiscono a punti specifici all'interno dei documenti di progetto come tavole grafiche, relazioni tecniche e calcoli. Tali note indicano gli elementi del progetto che richiedono revisioni o modifiche al fine di avanzare verso una fase successiva di controllo più approfondito. Una volta completato questo processo, il progetto viene dichiarato congruo e coerente, pronto per essere messo all'asta e poi realizzato. 

IL FLUSSO APPROVATIVO NELLA PROGETTAZIONE DIGITALE

Con la diffusione e l'adozione delle metodologie di progettazione digitale nel settore delle costruzioni, il processo di validazione ha adottato regole di esecuzione ben definite attraverso varie procedure standardizzate che sono state adottate in molti paesi industrializzati. È importante notare che, in Europa, l'adozione della progettazione digitale è iniziata a seguito della direttiva dell'Unione Europea (EUPPD) del febbraio 2014 relativa agli appalti pubblici. In particolare, in riferimento alla normativa italiana UNI EN 11337, il processo di validazione segue tre diversi criteri di verifica che si intersecano in un flusso operativo temporale composto da diverse fasi successive.

Innanzitutto, i requisiti del progetto relativi al modello digitale sono stabiliti nel Capitolato Informativo, il documento che l'ente appaltante sviluppa in collaborazione con i documenti di progetto menzionati precedentemente. 

La norma UNI 11337 parte 4 definisce tre parametri di verifica interconnessi tra loro. Questi parametri coinvolgono tutte le parti coinvolte, dalla stazione appaltante allo studio di progettazione.

I tre parametri sono i seguenti:  

  1. I Tipi di Verifica (V);
  1. Gli Stati di Approvazione (A);
  1. I Livelli di Controllo (LC).

Le procedure standardizzate per la progettazione digitale forniscono schemi operativi e diagrammi di flusso che guidano l'interazione di questi tre elementi durante specifiche fasi temporali del processo di validazione. Quando si tratta di progettazione digitale, gli strumenti principali per effettuare queste verifiche sono software dedicati. 

Senza entrare nei tecnicismi, è importante sottolineare che i Tipi di Verifica includono:

  • V1Verifica Interna Formale: Questa verifica è condotta dal progettista stesso e riguarda la modalità di produzione e gestione dei modelli. Si concentra sulla correttezza formale del processo.
  • V2 Verifica Interna Sostanziale: In questa fase, vengono applicati i Livelli di Controllo previsti (LC1, LC2, LC3) per esaminare la correttezza informativa, la risoluzione delle interferenze e il livello informativo dei modelli digitali. Si tratta di una verifica interna che si concentra sulla sostanza del progetto.
  • V3 Verifica Indipendente: Questa verifica è di responsabilità della committenza o può essere affidata a società di validazione esterne. Serve per garantire un controllo indipendente sul processo di validazione.

Il punto di verifica V2 porta a definire i tre Livelli di Controllo che sono specificamente legati ai modelli digitali tridimensionali del progetto. Questi modelli sono suddivisi in tre discipline di progettazione: architettonica, strutturale e impiantistica da cui derivano gli elaborati grafici e le relative relazioni tecniche. I documenti sono fondamentali per verificare la correttezza formale e la conformità ai requisiti normativi e tecnologici del progetto.

Scendendo nel dettaglio:

  • LC1 - Livello di Controllo 1: Questo livello riguarda il controllo della coerenza della geometria tridimensionale di un singolo modello disciplinare. Si verifica la presenza di compenetrazioni o errori nella disposizione degli elementi all'interno del singolo modello.
  • LC2 - Livello di Controllo 2: Simile al LC1 ma, in questo caso, il controllo della coerenza spaziale geometrica coinvolge i modelli che nell’insieme costituiscono uno schema digitale completo della costruzione, noto come "modello federato".
  • LC3 - Livello di Controllo 3: A questo livello, il controllo si estende sia alla coerenza delle informazioni presenti negli elaborati grafici che nelle relazioni tecniche. 

In base a quanto esposto, si procede a definire gli stati di approvazione in fasi successive dello sviluppo del progetto. Questo processo mira a determinare la conformità al Capitolato Informativo e a classificare ciascun elemento del progetto in uno specifico stato di approvazione. Questi elementi includono il modello digitale, le tavole create da esso, i documenti di accompagnamento e tutte le informazioni ad essi associate, comprese grafica, dati degli elaborati e codifiche e nomenclature degli elementi. Ogni elemento viene assegnato a uno stato di approvazione definito, che può essere uno dei seguenti: 

  • A0: Da Approvare - Gli elementi richiedono approvazione.
  • A1: Approvato (Esito Positivo) - Gli elementi sono stati approvati con esito positivo.
  • A2: Approvato con Commenti (Modifiche Successive) - Gli elementi sono stati approvati, ma richiedono alcune modifiche successive.
  • A3: Non Approvato (Revisione Profonda del Contenuto Informativo) - Gli elementi richiedono una revisione profonda e non sono stati approvati in stato attuale.

Immagine articolo Talucci

IL PROCESSO DI VALIDAZIONE E ACDat

È importante sottolineare che l'intero flusso di lavoro della progettazione digitale, dalla collaborazione all’approvazione, avvenga in un ambiente web dedicato al progetto. Questo ambiente, noto come "Ambiente di Condivisione Dati" o "ACDat", viene reso disponibile alla committenza con accessi regolamentati. L'ACDat deve soddisfare requisiti specifici, inclusi quelli relativi alla sicurezza informatica, all'affidabilità dei dati, alla conservazione e alla tracciabilità, conformemente agli standard normativi.

L'ACDat è strutturato in cartelle e sottocartelle, con accessi regolamentati che dipendono principalmente dal ruolo svolto all'interno della commessa. 

Ogni cartella corrisponde a uno stato di lavorazione specifico, tra cui: 

  • L0 (IN AGGIORNAMENTO): In questo livello, il modello è attualmente in fase di elaborazione da parte del team specifico. Si stanno apportando modifiche o aggiornamenti.
  • L1 (IN CONDIVISIONE): Il contenuto informativo è completo solo per alcune discipline. Il modello è stato condiviso ma potrebbe richiedere ulteriori lavori o revisioni in alcune discipline specifiche.
  • L2 (PUBBLICATO): Il contenuto informativo è definito e non può essere ulteriormente modificato. In questo stato, il modello è pronto per essere utilizzato come riferimento.
  • L3 (ARCHIVIO): Questo livello contiene tutto ciò che è stato prodotto nell'ambito della commessa ed è destinato all'archiviazione a lungo termine.

L'assegnazione degli elaborati alle diverse cartelle corrispondenti agli stati di lavorazione (L0, L1, L2, L3) nell'ACDat è gestita attraverso un flusso di coordinamento, pubblicazione, verifica e approvazione. Quando si utilizzano piattaforme di tipo commerciale, questo processo avviene in modo automatico e viene gestito dal software dedicato. In pratica, il software consente di predefinire il flusso specifico, identificando i soggetti responsabili dell'approvazione, della revisione degli elaborati e della gestione dell'invio dei dati. Inoltre, è possibile stabilire il numero di fasi di approvazione che, come specificato nella normativa BIM italiana, di solito si attesterebbe a quattro. Il sistema comunica con gli utenti attraverso notifiche e messaggistica garantendo che tutti gli attori coinvolti siano a conoscenza delle attività e delle scadenze. In aggiunta, è necessario predefinire le cartelle destinate a ciascuno dei vari stati di approvazione all'interno dell'ACDat.

Questo tipo di organizzazione offre il vantaggio di avere un registro storico che segue un calendario temporale dettagliato degli elaborati, permettendo di tenere traccia di tutto il processo di validazione e di fornire alla committenza una visione chiara e documentata dell'intero processo. 

Nell'ambiente di condivisione dati (ACDat), è possibile processare una vasta gamma di elaborati, che includono:

  • Modelli Digitali: Questi modelli sono condivisi, navigabili e revisionabili;
  • Tavole: Le tavole possono essere fornite in formato PDF o in formato CAD. Rappresentano documenti grafici che possono contenere disegni tecnici, schemi e planimetrie;
  • Formati Aperti Collaborativi: Alcuni formati aperti, come i BFC (Building Information Collaboration Format), sono utilizzati per la collaborazione e la condivisione di informazioni tra diverse parti coinvolte nel progetto;
  • File Documentali: Contengono documenti di testo o informazioni aggiuntive necessarie per la comprensione e la gestione del progetto;
  • Formati di Controllo Collisioni: Questi formati sono utilizzati per identificare e risolvere le collisioni tra gli elementi del progetto. Sono spesso accompagnati da report in formato HTML o XML che documentano le collisioni e le relative soluzioni;
  • Matrici di Revisione: Sono documenti in formato Excel che tengono traccia delle varie versioni degli elaborati. 

Ogni revisione è etichettata con un codice, ad esempio, R01, R02, ecc., in relazione alla versione generata e poi revisionata

Immagine articolo Talucci 2L'assegnazione degli elaborati alle diverse cartelle corrispondenti agli stati di lavorazione (L0, L1, L2, L3) nell'ACDat è gestita attraverso un flusso di coordinamento, pubblicazione, verifica e approvazione. Quando si utilizzano piattaforme di tipo commerciale, questo processo avviene in modo automatico e viene gestito dal software dedicato. In pratica, il software consente di predefinire il flusso specifico, identificando i soggetti responsabili dell'approvazione, della revisione degli elaborati e della gestione dell'invio dei dati. Inoltre, è possibile stabilire il numero di fasi di approvazione che, come specificato nella normativa BIM italiana, di solito si attesterebbe a quattro. Il sistema comunica con gli utenti attraverso notifiche e messaggistica garantendo che tutti gli attori coinvolti siano a conoscenza delle attività e delle scadenze. In aggiunta, è necessario predefinire le cartelle destinate a ciascuno dei vari stati di approvazione all'interno dell'ACDat.

Questo tipo di organizzazione offre il vantaggio di avere un registro storico che segue un calendario temporale dettagliato degli elaborati, permettendo di tenere traccia di tutto il processo di validazione e di fornire alla committenza una visione chiara e documentata dell'intero processo. 

Nell'ambiente di condivisione dati (ACDat), è possibile processare una vasta gamma di elaborati, che includono:

- Modelli Digitali: Questi modelli sono condivisi, navigabili e revisionabili;

- Tavole: Le tavole possono essere fornite in formato PDF o in formato CAD. Rappresentano documenti grafici che possono contenere disegni tecnici, schemi e planimetrie;

- Formati Aperti Collaborativi: Alcuni formati aperti, come i BFC (Building Information Collaboration Format), sono utilizzati per la collaborazione e la condivisione di informazioni tra diverse parti coinvolte nel progetto;

- File Documentali: Contengono documenti di testo o informazioni aggiuntive necessarie per la comprensione e la gestione del progetto;

- Formati di Controllo Collisioni: Questi formati sono utilizzati per identificare e risolvere le collisioni tra gli elementi del progetto. Sono spesso accompagnati da report in formato HTML o XML che documentano le collisioni e le relative soluzioni;

- Matrici di Revisione: Sono documenti in formato Excel che tengono traccia delle varie versioni degli elaborati. 

Ogni revisione è etichettata con un codice, ad esempio, R01, R02, ecc., in relazione alla versione generata e poi revisionata.

Tutti questi elaborati possono essere visualizzati nelle loro diverse versioni, consentendo di monitorare l'evoluzione e le modifiche apportate durante il processo di validazione.

CONCLUSIONI


In questo articolo di approfondimento, abbiamo voluto mettere in luce come una pratica ben consolidata e già normata nel settore delle costruzioni, ovvero la progettazione, abbia subito una vera e propria trasformazione indotta dalle nuove tecnologie digitali. Questa trasformazione ha portato a un cambiamento metodologico significativo caratterizzato dall'ampio impiego delle tecnologie informatiche. In particolare, l'uso dell'intelligenza artificiale sta contribuendo in modo sostanziale al miglioramento e all'ottimizzazione di questo processo.

 

A cura di Arch. Luca Talucci | BIM Expert Descor

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