In questo breve focus, ci concentreremo sulle figure specialistiche in ambito BIM.

Siamo giunti al punto di svolta nel settore delle costruzioni, comunemente indicato come "anno zero". Tra meno di un anno, le pubbliche amministrazioni saranno obbligate a emettere appalti nel settore delle costruzioni che includano l'utilizzo della metodologia BIM per qualsiasi classe di importo lavori, come stabilito dal Decreto Legislativo 312 del 2021, comunemente noto come decreto Baratono, e successivamente recepito integralmente nell'articolo 43 del nuovo codice degli appalti, entrato in vigore a luglio dello scorso anno. 

Questa trasformazione ha già portato ad un significativo aumento delle attività nel settore delle costruzioni civili e infrastrutturali, facilitato anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con la pubblicazione di bandi che richiedono l'utilizzo del BIM. Di conseguenza, diventa imperativo per gli studi tecnici professionali, le società di ingegneria e costruzioni, nonché gli uffici tecnici di enti e pubbliche amministrazioni, costituire team di professionisti specializzati. 

Queste figure, indicate nella "skill matrix" e specificate nei documenti di gara, devono possedere una competenza approfondita nell'utilizzo del BIM e essere certificate, oltre che esperte nel campo. 

In effetti, l'obbligatorietà di ottenere una certificazione per coloro che partecipano a gare pubbliche basate sul BIM è diventata sempre più comune, spesso richiedendo almeno una figura specializzata certificata e talvolta l'intero team deve essere composto da professionisti certificati nei vari ruoli richiesti. In contesti più complessi, come nel settore infrastrutturale, può essere richiesto che la figura specializzata abbia anche attestata un'esperienza specifica in termini di importo lavori e tipologia di opera oggetto del bando. È evidente che siamo ormai lontani dai tempi in cui bastava indicare la presenza di una figura esperta in BIM all'interno del team di lavoro. 

Questa rigorosità è ulteriormente accentuata dal fatto che il controllo della qualità delle certificazioni specialistiche è stato affidato dalla commissione UNI ad ACCREDIA, un organismo che si basa su standard europei conformi alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024. Questo assicura che i processi formativi e gli esami per il conseguimento delle certificazioni siano regolati da precise regole, modalità, tempistiche, procedure e criteri di valutazione.  

Indubbiamente, quest'ultimo punto rende il meccanismo di ingresso e di controllo della qualità del processo di certificazione significativamente più rigoroso. Coinvolge notevolmente sia i formatori che gli esaminatori, in quanto l'attestazione riguarda la competenza effettiva anziché la semplice partecipazione a un percorso formativo. Per accedere a tali esami, è richiesta un'esperienza curricolare nel ruolo specifico per il quale ci si vuole certificare. 

Attualmente, permane una significativa disinformazione riguardante l'innovativo ambito delle competenze professionali legate al BIM, sia in merito alla natura specifica delle relative certificazioni, sia riguardo ai contenuti e alle competenze richieste per ciascuna figura specializzata. Nonostante negli ultimi anni siano state pubblicate informazioni specifiche al riguardo, questa mancanza di consapevolezza persiste. 

Già nel 2018, la commissione UNI ha promulgato la Prassi di Riferimento n. 78, nota come PDR, che stabilisce i requisiti sia per gli esaminati che per gli esaminatori, definisce regole specifiche per l'accesso agli esami e illustra le competenze e le abilità richieste per ciascuna figura specializzata. Questa direttiva deve essere considerata come un ulteriore chiarimento dei contenuti già presenti nella Parte 7 della norma UNI EN 11337, la quale fornisce linee guida sulle competenze, le abilità e il livello di preparazione richiesti per le figure coinvolte nei processi di lavoro BIM. 

Il ruolo cruciale delle figure specialistiche nel contesto del BIM e la necessità di formazione adeguata

Di conseguenza, si osserva un notevole grado di confusione anche nel processo di ricerca di personale da parte delle strutture produttive menzionate in precedenza, le quali devono dotarsi di un'organizzazione adeguata per gestire i flussi di lavoro basati sul BIM. Molte inserzioni di lavoro tendono infatti a mescolare requisiti e competenze in modo confuso, senza una chiara distinzione dei ruoli e delle responsabilità. 

Nell'enumerare e descrivere le figure specialistiche oggetto della nostra discussione, va sottolineato anzitutto che esse operano in un rapporto gerarchico proporzionale all'esperienza accumulata nella progettazione e nel settore delle costruzioni in generale, che può variare da una giovane carriera a una più consolidata. 

La normativa vigente prevede la certificazione di quattro figure specializzate, tra cui il BIM Specialist o Modellatore delle Informazioni, il quale si distingue in discipline architettoniche, strutturali e impiantistiche. Questa figura professionale è dotata di competenze avanzate nell'utilizzo di software di rappresentazione e modellazione, le cui capacità sono adattate alle diverse esigenze progettuali e al relativo background formativo o accademico. 

Il BIM Specialist va ben oltre il mero ruolo di operatore grafico o CAD, essendo effettivamente un progettista con un solido bagaglio di conoscenze tecnologiche nel campo delle costruzioni. Egli è in grado di creare rappresentazioni tridimensionali, una competenza che in passato era prerogativa di pochi operatori CAD. Questa figura non solo genera i contenuti del modello, ma li organizza seguendo le regole di rappresentazione proprie della normativa tecnica applicabile ai progetti edilizi. Inoltre, il BIM Specialist è responsabile della creazione e dell'attribuzione di dati e informazioni associate agli elementi del modello, dando origine a ciò che nelle norme ISO 19650 è definito come Project Information Model (PIM). 

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Descrizione generata automaticamente

I modelli digitali prodotti richiedono un ciclo di verifica accurato per garantire coerenza geometrica e coerenza in termini di codifica e nomenclatura. Tale processo include il coordinamento operativo, compreso l'uso degli strumenti informatici per la condivisione del lavoro. Questo compito è affidato al BIM Coordinator, o Coordinatore delle Informazioni, una figura che lavora direttamente sui modelli. È importante sottolineare che il BIM Coordinator riveste un ruolo chiave nel processo di commessa, in quanto funge da punto di connessione tra i modellatori e il BIM Manager, il gestore delle informazioni. 

Il Coordinator, responsabile del team di lavoro, è essenzialmente un tecnico che ha maturato esperienza come modellatore di contenuti, accumulando conoscenze attraverso la partecipazione a diverse commesse BIM. Tale figura professionale è in grado di comprendere appieno le sfide e le criticità che possono emergere durante le varie fasi di sviluppo del progetto. 

Oltre a seguire il team di lavoro, il Coordinator si occupa del coordinamento dei modelli disciplinari utilizzando software specifici per l'analisi e il coordinamento BIM. Questi strumenti consentono di importare i modelli in formati specifici e valutarne la coerenza, verificando interferenze, correttezza dei codici e misurando le quantità per analisi economiche e pianificazione della realizzazione. 

Inoltre, il Coordinator è responsabile della redazione della parte operativa e organizzativa dei documenti di gara, in particolare del PGI (Piano di Gestione dell'Offerta Informativa). 

Si potrebbe affermare che il Coordinator rappresenta una figura intermedia tra un modellatore, responsabile dell'organizzazione delle informazioni all'interno dei modelli, e un manager di processo, capace di delineare tutte le fasi successive in fase di progettazione, in relazione ai livelli di sviluppo richiesti per il completamento del modello costruttivo. 

Il BIM Manager è invece la figura incaricata di conoscere a fondo i processi produttivi di modellazione, controllo e coordinamento, come già definiti, ma non è direttamente coinvolto nell'esecuzione di tali attività. Sebbene sia un valore aggiunto possedere esperienza come modellatore, non è un requisito indispensabile. Spesso, infatti, questa posizione è occupata da individui con precedenti esperienze manageriali nel contesto tradizionale, ma con una profonda comprensione delle dinamiche legate agli appalti pubblici e la capacità di tradurre l'organizzazione in un flusso metodologico che integri le tecnologie BIM. 

Il BIM Manager non necessita quindi di competenze specifiche nella creazione dei contenuti informativi o nell'uso pratico dei software, ma deve essere in grado di organizzare gli aspetti informativi in base ai requisiti del team di lavoro e delle risorse necessarie per l'esecuzione della commessa. Inoltre, è responsabile di condurre un'analisi costi-benefici o ROI (Return on Investment) nell'implementazione e nella promozione della tecnologia BIM. 

Il ruolo del BIM Manager è cruciale sia dal lato della stazione appaltante che dell'appaltatore. All'interno della stazione appaltante, il BIM Manager opera come membro o consulente dell'ufficio tecnico responsabile dell'assegnazione dei lavori, sfruttando la sua specifica competenza nella conoscenza e nell'applicazione delle leggi, delle procedure standardizzate e delle metodologie di lavoro. Spesso, il BIM Manager è affiancato o viene identificato con il Project Manager, con il quale può condividere alcune nozioni della propria formazione. 

Anche dallato dell'appaltatore, il BIM Manager riveste un ruolo di rilievo. Quando opera come consulente della stazione appaltante, può essere incaricato del processo di validazione. In entrambi i contesti, collabora strettamente con altre figure specialistiche per garantire il corretto svolgimento dei processi e il raggiungimento degli obiettivi prefissati. 

Una volta delineati i ruoli delle tre figure principali, emerge la necessità di fornire una formazione adeguata affinché queste possano operare in modo efficace nei rispettivi ambiti specifici. Questa formazione diviene particolarmente cruciale nelle pubbliche amministrazioni, al fine di istituire le figure previste dall'atto organizzativo definito nel Decreto Legislativo 560. Questo è essenziale per garantire il controllo degli elaborati e del flusso documentale legato alla progettazione BIM, nonché per soddisfare la crescente domanda del mercato che inevitabilmente si delineerà nei mesi a venire. 

Altrettanto importante, sebbene meno discussa, è la figura del CDE Manager (Construction Data Exchange Manager) colui che seleziona, progetta e definisce i contenuti e i requisiti, anche in termini di sicurezza informatica, della piattaforma collaborativa, l'ambiente dove avviene lo scambio di dati di progetto. Nonostante possa sembrare un tecnico dell'IT, in realtà è un professionista del settore delle costruzioni incaricato della gestione dei dati e del flusso informativo del progetto. 

Processo Certificativo nel Settore BIM: Accreditamento, Esami e Ruolo di ICMQ

Le organizzazioni responsabili del rilascio delle certificazioni per le figure specialistiche nel campo del BIM hanno seguito un percorso di accreditamento con l'ente Accredia a partire dal 2018. Queste organizzazioni si avvalgono di Organismi di Valutazione (OdV) presenti sul territorio, che solitamente consistono in centri di formazione tecnica, istituti scolastici, società di ingegneria e studi professionali. Tali OdV sono incaricati di esaminare e, talvolta, anche formare gli individui in vista dell'ingresso nel mercato se risultano inesperti, o per informarli riguardo alla prassi di certificazione. 

Gli esaminatori presso questi centri sono accreditati e a loro volta certificati come figure specialistiche, e sono rigorosamente distinti dai formatori. Gli esami possono essere svolti in presenza o a distanza tramite piattaforme di accesso controllate gestite dall'OdV. Le certificazioni hanno una validità annuale e devono essere rinnovate con una verifica ogni 5 anni. In sostanza, tra le società di certificazione, viene seguito un rigoroso processo per garantire l'integrità e la qualità delle certificazioni rilasciate. 

Corsi di preparazione alla certificazioni “Esperto BIM”

  ICMQ si erge come una delle aziende pioniere nel campo delle certificazioni nell'ambito dell'edilizia, impegnandosi da molti anni nell'attuazione di sistemi di qualità all'interno dei processi aziendali e nella certificazione delle figure professionali specializzate nell'ambito lavorativo. Inoltre, l'ICMQ si dedica alla valutazione della qualità dei prodotti destinati al settore edilizio.

Essendo una delle prime a dedicarsi all'individuazione e all'implementazione di un metodo e di criteri per la certificazione delle figure professionali specializzate, l'ICMQ si è ispirata alle consolidati prassi della Royal Institution of Chartered Surveyors (RICS) britannica. In qualità di membro della commissione UNI per lo sviluppo del BIM in Italia, ha svolto un ruolo significativo nella promozione e nella standardizzazione del Building Information Modeling (BIM) nel nostro Paese.

Nonostante l'emergenza di altre aziende che offrono servizi simili, l'ICMQ si distingue per la sua competenza e esperienza nel settore. Analogamente, altre società operano nello stesso ambito, certificando le aziende sui sistemi di qualità e fornendo formazione al personale lavorativo secondo criteri standardizzati, conformi alle linee guida stabilite e monitorate da Accredia.

CONCLUSIONI  

Indubbiamente, l'aumento delle gare pubbliche ha portato a una maggiore consapevolezza riguardo ai flussi di lavoro, agli strumenti e alle tecnologie informatiche impiegati nella metodologia digitale, con conseguente proliferazione di organizzazioni competenti in questo ambito. Sono stati compiuti significativi progressi nella standardizzazione delle procedure, soprattutto da parte di rilevanti enti statali quali Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e l'Agenzia del Demanio. Questi enti hanno avviato iniziative volte alla digitalizzazione dei loro patrimoni e all'implementazione di procedure specifiche per le gare pubbliche. Tale impegno è stato accompagnato dalla diffusione di adeguata documentazione di supporto.. 

Tuttavia, un ostacolo significativo persiste nei costi associati all'utilizzo degli strumenti informatici, alla formazione e all'impiego di personale esperto. Inoltre, si fa fronte alla resistenza al cambiamento e alla diffidenza verso i concetti di tracciabilità dei dati e condivisione, concetti che sono stati storicamente estranei al mercato delle costruzioni, soprattutto nel settore privato. 

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Un notevole vantaggio deriva dalla definizione di criteri da parte degli organismi di normazione, come l'UNI ISO, per il conseguimento del Sistema di Gestione della Qualità BIM (SQGBIM), che si basa sullo schema di qualità ISO 9001. A tale scopo è stata emessa la Prassi di Riferimento 74/2019 (PdR 74/2019), che fornisce linee guida per l'implementazione di questo sistema nelle organizzazioni operanti nel settore degli appalti pubblici. Attualmente, numerose pubbliche amministrazioni e società di ingegneria e costruzioni hanno già adottato questo sistema, segnando così un importante passo avanti verso la standardizzazione e l'efficienza nel settore.

Il recente Codice degli Appalti individua criteri di premialità per le imprese che dimostrano, tramite esperienza professionale e soddisfacimento dei requisiti richiesti, di possedere le competenze necessarie per gestire con successo uno o più appalti mediante l'applicazione della metodologia BIM. Tali imprese godono quindi di un significativo vantaggio competitivo nell'affrontare la prossima fase imminente che si prospetta nei mesi a venire.

 

A cura di Arch. Luca Talucci | BIM Manager Descor

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