A Novembre 2022 è uscito lo Smart Building Report 2022 a cura del Gruppo Energy & Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, giunto alla sua quarta edizione. Scopo della ricerca è fornire dati aggiornati sull’economia che ruota attorno alla building automation e più in generale alle innovazioni legate agli smart building: edifici intelligenti perché connessi, automatizzati, sostenibili, in grado di gestire l’energia in modo ottimale e fornire il miglior comfort possibile per chi ne usufruisce.

Stato dell'arte del parco edilizio italiano

Ad emergere nello Smart Building Report 2022 è in primis il tema dell'Energy, al centro delle politiche europee di decarbonizzazione, ad oggi traino effettivo del comparto edilizio. Citando Kadri Simson, commissario europeo all'Energia, «Dobbiamo fare qualcosa con urgenza, perché oltre l’85% degli edifici di oggi saranno ancora esistenti nel 2050 (...) e producono il 36% delle nostre emissioni di gas serra.» Non è un caso che uno dei dati su cui il report pone attenzione è proprio la vetustà del parco immobiliare italiano, dove l'80% degli edifici non residenziali e il 90% di quelli residenziali si trovano in classe energetica D o addirittura inferiore

Spostando il focus sul processo di rinnovamento, l’attuale tasso di ristrutturazione profonda annuale in Italia è pari allo 0,85%, traducendosi in una media annuale di circa 30,3 milioni di metri quadri soggetti ad interventi di riqualificazione profonda. Se consideriamo poi che il 62,3% degli edifici residenziali e il 37,8% dei non residenziali si trovano in classe F o G, ipotizzando un processo di ristrutturazione volto al raggiungimento delle classi energetiche A o superiori, si attuerebbe un risparmio riportato nell'immagine sottostante:Immagine 2023 01 03 164921

Tali dati evidenziano come ristrutturazioni e nuove costruzioni possano contribuire notevolmente al miglioramento delle prestazioni energetiche del parco edilizio nazionale.

Numeri e tendenze degli investimenti

Nel 2021 abbiamo visto una crescita negli investimenti immobiliari nelle sue varie componenti (Building devices & solutions, Automation technologies, Piattaforme di gestione e controllo, Infrastruttura di rete) per un totale di circa 9,5 miliardi di €, segnando un +25% rispetto al 2020. Un dato che, per via della spinta delle normative europee e nazionali e a seguito degli avvenimenti geopolitici che hanno caratterizzato il 2022, si stima crescere nel prossimo decennio, verso una maggiore attenzione nei confronti delle soluzioni di efficientamento degli edifici. Il settore che ha registrato i suoi massimi è quello del Building devices & solutions con 6,5 mld € di investimenti nel 2021 con una crescita del 44% rispetto al 2020.

Relativamente alle piattaforme di gestione e controllo, gli investimenti tendono a favore della modalità on-premises rispetto al cloud, con un rapporto 55% vs 45%. Ciò è in parte riconducibile anche alla natura dei software stessi: il 90% delle piattaforme BEMS (Building Energy Management Systems) viene fornito in cloud, mentre la gestione generale del building (BMS) è quasi totalmente on-premises. Si prevede comunque una crescita nella predilezione del cloud, grazie ad una crescente consapevolezza dei benefici ed un conseguente minor scetticismo riguardante i rischi legati alla cybersecurity e alla perdita di dati sensibili.

Tuttavia, quel che risulta è che gli investimenti in tecnologie digitali siano nettamente inferiori rispetto a quelli in Building devices & solutions: ammontano infatti a circa 2,4 miliardi di euro, in aumento del solo 2,2% rispetto al 2020. Ne consegue che la digitalizzazione del comparto edilizio procede a rilento, col calo del peso della componente smart all'interno degli edifici.

 

«Possiamo ancora una volta ipotizzare che il peso della componente smart, sensoristica, gateway e software, non abbia raggiunto traguardi importanti. Il motivo va ricercato nei meccanismi di incentivazione, più legati alle tecnologie hardware per l’efficienza energetica che a quelle digitali.»

Federico Frattini

Project Leader | E&S Group Polimi

 

Normative efficientamento edifici

 

Normative e certificazioni relative all'efficientamento degli edifici

Vediamo ora una carrellata di normative e certificazioni europee e nazionali volte a migliorare l'impatto e la sostenibilità del patrimonio immobiliare comunitario.

Riportiamo di seguito e in ordine cronologico le normative in vigore con i relativi obiettivi:

  • 2010 | Energy Performance of Buildings Directive: creare un settore degli edifici completamente decarbonizzato entro il 2050
  • 2012 | Energy Efficiency Directive: proseguire il percorso di decarbonizzazione, creare un contesto stabile per gli investitori, aumentare la consapevolezza dei consumatori
  • 2018 | Directive amending the Energy Performance of Buildings Directive: introduce una forte presa di posizione politica rispetto all’impegno dell’Unione Europea nel rinnovare il settore edilizio
  • 2020 | Renovation Wave Strategy: raddoppiare l’energy renovation rate nel settore degli edifici entro il 2030 con un piano d'azione contenente misure concrete a sostegno del settore
  • 2021 | Proposal of the Directive on the Energy Performance of Buildings: introduce misure volte ad aumentare il tasso di ristrutturazione al fine di ridurre consumi ed emissioni per raggiungere l'obiettivo di decarbonizzazione al 2050
  • 2022 | REPowerEU: piano di emergenza volto a ridurre la dipendenza dei Paesi europei dai combustibili fossili russi

Relativamente alle certificazioni di sostenibilità troviamo:

  • Protocollo LEED: aumentare il risparmio energetico ed idrico e ridurre le emissioni di CO2
  • Certificazione WELL: stabilisce dei parametri per definire come gli edifici efficienti e salubri impattano il rapporto uomo-ambiente
  • Certificazione Fitwel: fornisce linee guida su come progettare, costruire e gestire edifici più sani
  • Certificazione BREEAM: sistema di valutazione per definire la sostenibilità degli edifici
  • Certificazione GRESB: valuta le prestazioni di sostenibilità degli immobili pubblici e privati
  • Certificazione EPD: descrive le prestazioni ambientali legate al lifecycle di prodotti e servizi

 

Le prospettive future

Stando alla ricerca Smart Buildings: Key Opportunities, Competitor Leaderboard & Market Forecasts 2022-2026 a cura di Juniper Research il numero di edifici che a livello globale implementeranno tecnologie per gli edifici intelligenti raggiungerà i 115 milioni nel 2026, rispetto ai 45 milioni del 2022, con una crescita di oltre il 150%. Il report prevede inoltre che i sensori utilizzati negli edifici intelligenti supereranno il miliardo annuo nel 2026, rispetto ai 360 milioni del 2022, con una crescita del 204%. La sensoristica, se combinata con piattaforme di gestione intelligenti, consentirà agli smart buildings di adattarsi alle condizioni, adeguando elementi come l'illuminazione, il riscaldamento e la ventilazione alle esigenze degli utenti. 

Tuttavia, come riportato nello Smart Building Report 2022, per facilitare la programmazione degli interventi sarà importante consolidare il quadro normativo-regolatorio, tramite un piano incentivante di medio-lungo periodo volto alla diffusione di tecnologie efficienti a discapito di soluzioni a più alto impatto ambientale.

 

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