Gli oggetti AEC, sono i componenti BIM che aggiungono informazioni al progetto, sono il frutto di un approccio orientato agli oggetti che nasce da specifiche potenzialità dei linguaggi di programmazione di ultima generazione. Gli oggetti hanno geometrie e caratteristiche variabili di tipo disciplinare. Li definiamo disciplinari perchè l’acronimo AEC sta per Architectural, Engineering, Costruction, cioè sono oggetti appartenenti al mondo del BIM e quindi presenti nelle librerie dei più diffusi software di BIM Authoring, per la modellazione sia Building che Infrastructure. Quindi profili di carreggiate stradali, pozzetti di ispezione per reti di tubazioni idriche urbane, ma anche elementi strutturali, travi reticolari, profili in acciaio, pilastri, od anche muri, porte, finestre, scale, tetti, facciate continue, tutti oggetti tracciati, secondo sistemi di classificazioni nazionali legati ai mercati delle costruzioni finalizzati ad associare ad essi tecniche di lavorazione e voci di capitolato.
In Revit distinguiamo pertanto vari tipi di categorie di famiglie per le varie discipline contemplate ma riconducibili a due modi principali per modellarle:
- famiglie di sistema: gli oggetti di costruzione di base di un involucro architettonico muri, solai, coperture scale e rampe, generati semplicemente impostando un pannello più o meno complesso, che ne definisce aspetto, forma, dimensioni, materiali, caratteristiche costruttive, sono generabili nell’interfaccia stessa di progettazione di Revit non vengono caricate, da una libreria ma, man mano che vengono create popolano il database del modello a cui si sta lavorando.
- famiglie caricabili oggetti di una modellazione solida complessa parametrica in apposito ambiente subordinato all’interfaccia di Revit, dotato dei comandi di modellazione solida e della struttura per generarne una serializzazione di tipo parametrico, parliamo di famiglie di oggetti cosiddetti ospitati nelle famiglie di sistema, es. una finestra o una apertura che è tipicamente una famiglia caricabile da una libreria o catalogo di tipi, ha bisogno di un muro, che è invece una famiglia di sistema che la ospiti, altrimenti non viene inserita nel modello.
Questa seconda categoria di oggetti e quella di tipo più complessa, derivante oltre che da una modellazione personalizzata, da librerie di specifici produttori di componenti per il mercato delle costruzioni.
Le famiglie caricabili possono essere tipicamente finestre e porte, oggetti di arredo, pannelli per facciate continue, profili bidimensionali che conferiscono forma agli oggetti appartenenti alla prima categoria, ma anche oggetti documentali come etichette, testi e keynotes. Talvolta possono acquisire una complessità derivante dalla nidificazione di piu famiglie tra di loro, piu finestre, porte e finestre che danno origine ad una apertura completa, in cui bisogna prestare attenzione a come si condividono i parametri, che ne definiscono le dimensioni.
LE FAMIGLIE LOCALI DI REVIT O COSIDDETTE IN PLACE
Nel passaggio dall’ Autocad al BIM in particolare dalla modellazione 3D certamente più macchinosa e lenta rispetto a tanti modellatori concettuali come Rhino, Sketchup, più dinamici e più intuitivi, la modellazione per oggetti AEC 3D parametrici è risultata molto più vincolante, quasi nel senso letterale del termine, con la presenza di geometria di riferimento per i vincoli geometrici spaziali legati a piani, le linee, i punti, di riferimento e l’impossibilità di editare, tagliare, trasformare i solidi sempre rigidamente impostati su criteri di complanarità fra gli oggetti perché appunto intesi come spazio costruito.
Chi si avvicina a modellare con queste logiche affronta le difficoltà di creare un elemento funzionante, in tutte le possibili situazioni di hosting, in cui può essere impiegato, e spesso deve generare modelli complessi che appartengono formalmente alle due categorie di oggetti analizzati ma ha però bisogno di requisiti di modellazione più libera.
Entrano in gioco allora le famiglie di componenti locali, il terzo tipo di famiglia generabile in Revit, cioè famiglie di modelli che portano agli stessi oggetti appartenenti alle categorie di famiglie viste, ma con un minor numero di parametri e proprietà, es muri e solai in place, che offrono geometrie più libere, muri a spessore variabile del tipo storico, ma non stratificabili in più materiali, finestre che possono avere come host muri con qualsiasi orientamento ma non hanno tutti i parametri delle corrispondenti famiglie caricabili. Inoltre i modelli locali pur non utilizzabili con esportazione in altri progetti, sono spendibili solo nel disegno corrente, e modellati direttamente in esso, operando cioè nello spazio progettato, e non in una interfaccia di modellazione differente, come appunto quella delle famiglie. Esse sono adoperate quando serve progettare oggetti non necessariamente appartenenti ad una serialità, si pensi alla riproduzione di una sedia di autore.
ALLINEAMENTO ALLE NORMATIVE BIM
Quanto finora descritto è la caratteristica tradizionalmente nota sulle famiglie di Revit, ovviamente tutte relative alla disciplina per cui sono state pensate, è noto ad esempio che esistono oggetti per la progettazione impiantistica, di duplice natura, quelli cioè utilizzati per rappresentare l’ingombro nel progetto architettonico, di corpi illuminanti , apparecchi igienici , elementi di impianto meccanico, antincendio etc. e quelli identici nella geometria ma pensati per far parte di un subsistema impiantistico, quindi costituiti da connettori di andata e ritorno o se si preferisce di input / output che svolgono una funzione tecnologica descrittiva di impianto.
Le famiglie di nuova generazione, in seguito alla codifica dei vari sistemi di classificazione, sono raggruppate per prodotti da costruzione, una sorta di in un sistema gerarchico di componenti organizzato per funzione e schede di lavorazione e o montaggio. Già da anni è presente per ognuna di esse il codice omniclass in uso negli Stati Uniti, e come prima accennato, oramai vengono distribuite dagli stessi produttori dei componenti per l’edilizia che esse riproducono, con gli attributi al proprio interno, proprietà cioè che vengono tabellate in abachi di Excel per la reportistica di tipo tecnico economico.
Tuttavia con la divulgazione di altri sistemi di classificazione, alcuni modelli portano in una property set dedicato la corrispondenza in ogni sistema, Masterclass, Uniclass, a fianco al più tradizionale omniclass. Inoltre oramai cominciano a comparire specifiche sezioni di parametri relative ai livelli di sviluppo previsti anche dalle nostre norme UNI 11337, che ne elencano il LOD Level of Development, la documentazione allegata che definisce il LOD e LOI in rapporto alla fase di sviluppo del progetto. Importante è infine per ogni famiglia caricabile e di sistema che sia presente la corrispondente classe di mappaggio del MVD model view definition in IFC, ossia la categoria di destinazione dell’oggetto, in caso di importazione dei modelli in formato aperto.
Arch. Luca Talucci - BIM Expert