La metodologia Bim fin dalle origini è stata concepita soprattutto per venire incontro alle esigenze gestionali, delle opere di interesse pubblico nelle quali il controllo di tempi e costi di realizzazione investono interesse di tipo strategico. In particolare In Gran Bretagna nazione capofila nella adozione del Bim, perché si ricorderà che già dal 2011 ha avviato la UK bim public strategy per portare l’utilizzo del bim ad un livello di maturazione che comportasse già la perfetta interoperabilità tra tecnologie e formati aperti di interscambio, si è sempre posta una netta distinzione operativa tra il metodo applicato alle opere infrastrutturali ed applicato alla realizzazione o recupero di un edificio (HBIM).
Per la progettazione infrastrutturale infatti ciò è riscontrabile sia da un punto di vista spaziale sia in termini di qualità e specializzazione dei modelli. In tale settore il collegamento tra le varie discipline presenta la problematica di veder concorrere differenti tipi di specializzazioni, urbanistica ambientale e paesaggistica, ingegneria idraulica, geologia, ingegneria strutturale ed architettura del paesaggio. Tutto ciò porta di conseguenza a diversificare le competenze specialistiche del bim i cosiddetti rules, cosi come indicati dai Protocol americani ed un po’ da tutti i trattati specialistici e nei manuali dei vari teorici del BIM che rappresentano le pietre miliari di questa tecnologia .
Nella progettazione infrastrutturale rispetto a quella cosiddetta building, di manufatti o di recupero edilizio, anche gli strumenti, ossia i softwares le tecniche di analisi, le procedure di lavorazione alla base della progettazione sono qualitativamente diverse sia pur restando il punto fisso di tale metodo l’ adozione di ambiente comune di condivisione dati CDE ( in Italia AcDat) delle fasi di sviluppo del modello ( concept, definitivo, esecutivo, costruzione e gestione) , ossia tutti gli assunti metodologici validi in generale per il BIM.
Un opera infrastrutturale può essere un tratto od una serie di tratti autostradali e o ferroviari con relativi ponti, sottopassi, svincoli, cigli stradali, scarpate, etc., oppure opere puntuali come una diga, un ponte di collegamento, interventi di ingegneria naturalistica quali messa in sicurezza di costoni, alvei fluviali o ancora reti idriche, reti di smaltimento, reti elettriche, etc., Questo tipo di opere può interessare ampie arie di intervento, per le dimensioni e la scala che possono avere, per le tempistiche dilatate di realizzazione e pertanto presentano la conseguente necessità di approntare basi cartografiche , aggiornate, georeferenziate, con dati altimetrici e dati tematici, (sismicità, uso del suolo, rischio idrogeologico, confini catastali, etc.), o talvolta veri e propri modelli digitali territoriali ottenuti da rilevazioni satellitari, a lidar, georadar.
E’ evidente che in tal caso i software da utilizzare sono i formulatori di analisi di flusso, e di conseguenza i BIM Modeler dedicati a questo tipo di opere, che garantiscono l ‘ utilizzo dei formati di interscambio propri del BIM (IFC, Landxml, etc) ma ovviamente richiedono competenze differenti, approcci per finalità diverse sia pur avendo come obbiettivo il monitoraggio del dato qualitativo e quantitativo.
1.2 Il software per le Infrastrutture
Il punto di arrivo è ancora rappresentato da quei software che permettono di effettuare la presentazione virtuale del progetto finalizzata alla valutazione preliminare di fattibilità, sotto questo punto di vista passi da gigante negli ultimi anni ha fatto Infraworks, nato per questo scopo, ma poi in fase di sviluppo e realizzazione sono altri i prodotti che consentono il controllo delle incoerenze tra modelli collegati, (es. corsie autostradali con reti elettriche ed idrauliche) per far emergere preliminarmente errori di progettazione il controllo delle tempistiche di esecuzione e la durata delle fasi di lavorazione col 4D simulating, parliamo di software come Naviswork, Solibri model, Project wise, Vico project etc. Tuttavia è il software utilizzato per produrre i modelli che è diverso.
Sia pur presenti preliminarmente cartografie, rilievi e progetti in Autocad che nel ciclo di progettazione non manca mai per essere stato negli ultimi decenni Il prodotto trasversale di disegno tecnico in generale. In casa Autodesk è infatti AutoCad Civil 3D il software BIM utilizzato per gestire, produrre e lavorare le basi cartografiche georeferenziate e farle dialogare con i formati Gis più diffusi, per poi modellare con criteri geometrici propri della progettazione stradale (curve tangenziali, clotoidi, dossi, etc.) utilizzando gli oggetti AEC.
Questi ultimi sono infatti i fautori della rivoluzione Bim, con l’Acronimo AEC si intende Architectural Engineering Construction, si tratta essenzialmente di modelli solidi di oggetti architettonici, pilastri, muri, solai, tetti, scale, oggetti Ingegneristici, travi, pilastri in acciaio fondazioni, ma anche profili autostradali che consentono di modellare corsie, rotonde marciapiedi cigli, scarpate. Oggetti costruction infine perché i suddetti modelli vengono adoperati per verificare fasi di realizzazione ed incoerenze progettuali.
La peculiarità sta nel fatto che si tratta di oggetti visualizzabili in vista piana, vista tagliata ed appunto 3D, ad essi possono essere associati dati ed informazioni di vario genere: conteggio, materiale, marca produttore, costi e caratteristiche costruttive di fase e di disciplina. Tornando dunque al Civil design 3D, c’è da ricordare che in questo prodotto vanno a convergere le potenzialità di AutoCad Map il software Gis Autodesk interamente presente, in Civil Design, insieme ad una serie di tavolozze e di comandi che consentono di definire tracciati che poi possono essere modellati e dinamicamente modificati tridimensionalmente consentendo di ricavare sezioni stradali, e tabelle e report delle quantità di scavo e di sterro per generare le scarpate e le corsie stradali.
Dunque parliamo di un prodotto che lavora come Revit, come Archicad o All Plan software tipicamente impiegati nella modellazione bim, in ambiente essenzialmente AutoCad ma con altre finalità. Peraltro si tratta di interfacce che possono interagire con i software anzidetti, che possono convogliare ad una comune definizione di Masterplan in cui è necessario far vedere entrambe i tipi di modello il sistema viario e gli edifici che ne sono interessati, le opere di urbanizzazione relative ad un nuovo insediamento urbano in cui la progettazione degli edifici è a sua volta caratterizzata da modelli BIM pluridisciplinari. Infine nel ciclo di lavorazione infrastrutturale la rappresentazione 3D di insieme, che pertanto crea i masterplan anzidetti, e le visure paesaggistiche finalizzate alla simulazione del risultato finale e che consente di visualizzare i risultati consentendo di gestire vari formati di diversa natura è Infraworks già più su citato un visualizzatore di paesaggi virtuali futuribili, con annessi dati Gis, attraverso i modelli digitali territoriali ed i progetti infrastrutturali georeferenziati, si tratta di un prodotto che funzione on line, cioè un portale al cui accesso ci si abbona, e che rielabora il modello BIM creato con Civil.
Che vantaggi offre tutto questo ciclo affidato ai vari software? avere la strada spianata per le simulazioni di cantiere cioè visualizzare quei processi legati al montaggio/ assemblaggio delle parti d’ opera, un controllo del livello di qualità nelle varie fasi progettuali, ed una base per gli interventi manutentivi futuri.
La metodologia Bim fin dalle origini è stata concepita soprattutto per venire incontro alle esigenze gestionali, delle opere di interesse pubblico nelle quali il controllo di tempi e costi di realizzazione investono interesse di tipo strategico. In particolare In Gran Bretagna nazione capofila nella adozione del Bim, perché si ricorderà che già dal 2011 ha avviato la UK BIM public strategy per portare l’utilizzo del bim ad un livello di maturazione che comportasse già la perfetta interoperabilità tra tecnologie e formati aperti di interscambio, si è sempre posta una netta distinzione operativa tra il metodo applicato alle opere infrastrutturali ed applicato alla realizzazione o recupero di un edificio (HBIM).
Per la progettazione infrastrutturale infatti ciò è riscontrabile sia da un punto di vista spaziale sia in termini di qualità e specializzazione dei modelli. In tale settore il collegamento tra le varie discipline presenta la problematica di veder concorrere differenti tipi di specializzazioni, urbanistica ambientale e paesaggistica, ingegneria idraulica, geologia, ingegneria strutturale ed architettura del paesaggio. Tutto ciò porta di conseguenza a diversificare le competenze specialistiche del bim i cosiddetti rules, cosi come indicati dai Protocol americani ed un po’ da tutti i trattati specialistici e nei manuali dei vari teorici del BIM che rappresentano le pietre miliari di questa tecnologia .
Nella progettazione infrastrutturale rispetto a quella cosiddetta building, di manufatti o di recupero edilizio, anche gli strumenti, ossia i softwares le tecniche di analisi, le procedure di lavorazione alla base della progettazione sono qualitativamente diverse sia pur restando il punto fisso di tale metodo l’ adozione di ambiente comune di condivisione dati CDE ( in Italia AcDat) delle fasi di sviluppo del modello ( concept, definitivo, esecutivo, costruzione e gestione) , ossia tutti gli assunti metodologici validi in generale per il BIM.
Un opera infrastrutturale può essere un tratto od una serie di tratti autostradali e o ferroviari con relativi ponti, sottopassi, svincoli, cigli stradali, scarpate, etc., oppure opere puntuali come una diga, un ponte di collegamento, interventi di ingegneria naturalistica quali messa in sicurezza di costoni, alvei fluviali o ancora reti idriche, reti di smaltimento, reti elettriche, etc., Questo tipo di opere può interessare ampie arie di intervento, per le dimensioni e la scala che possono avere, per le tempistiche dilatate di realizzazione e pertanto presentano la conseguente necessità di approntare basi cartografiche, aggiornate, georeferenziate, con dati altimetrici e dati tematici, (sismicità, uso del suolo, rischio idrogeologico, confini catastali, etc.), o talvolta veri e propri modelli digitali territoriali ottenuti da rilevazioni satellitari , a lidar, georadar.
È evidente che in tal caso i software da utilizzare sono i formulatori di analisi di flusso, e di conseguenza i BIM Modeler dedicati a questo tipo di opere, che garantiscono l'utilizzo dei formati di interscambio propri del BIM (IFC, Landxml, etc) ma ovviamente richiedono competenze differenti, approcci per finalità diverse sia pur avendo come obiettivo il monitoraggio del dato qualitativo e quantitativo.
1.2 Il software per le Infrastrutture
Il punto di arrivo è ancora rappresentato da quei software che permettono di effettuare la presentazione virtuale del progetto finalizzata alla valutazione preliminare di fattibilità, sotto questo punto di vista passi da gigante negli ultimi anni ha fatto Infraworks, nato per questo scopo, ma poi in fase di sviluppo e realizzazione sono altri i prodotti che consentono il controllo delle incoerenze tra modelli collegati, (es. corsie autostradali con reti elettriche ed idrauliche) per far emergere preliminarmente errori di progettazione il controllo delle tempistiche di esecuzione e la durata delle fasi di lavorazione col 4D simulating, parliamo di software come Naviswork, Solibri model, Project wise, Vico project etc. Tuttavia è il software utilizzato per produrre i modelli, il che è diverso.
Sia pur presenti preliminarmente cartografie, rilievi e progetti in Autocad che nel ciclo di progettazione non manca mai per essere stato negli ultimi decenni Il prodotto trasversale di disegno tecnico in generale. In casa Autodesk è infatti AutoCad Civil 3D il software BIM utilizzato per gestire, produrre e lavorare le basi cartografiche georeferenziate e farle dialogare con i formati Gis più diffusi, per poi modellare con criteri geometrici propri della progettazione stradale (curve tangenziali, clotoidi, dossi, etc.) utilizzando gli oggetti AEC.
Questi ultimi sono infatti i fautori della rivoluzione Bim, con l’Acronimo AEC si intende Architectural Engineering Construction, si tratta essenzialmente di modelli solidi di oggetti architettonici, pilastri, muri, solai, tetti, scale, oggetti Ingegneristici, travi, pilastri in acciaio fondazioni, ma anche profili autostradali che consentono di modellare corsie, rotonde marciapiedi cigli, scarpate. Oggetti Costruction infine perché i suddetti modelli vengono adoperati per verificare fasi di realizzazione ed incoerenze progettuali.
La peculiarità sta nel fatto che si tratta di oggetti visualizzabili in vista piana, vista tagliata ed appunto 3D, ad essi possono essere associati dati ed informazioni di vario genere: conteggio, materiale, marca produttore, costi e caratteristiche costruttive di fase e di disciplina. Tornando dunque al Civil design 3D , c’è da ricordare che in questo prodotto vanno a convergere le potenzialità di AutoCad Map il software Gis Autodesk interamente presente, in Civil Design, insieme ad una serie di tavolozze e di comandi che consentono di definire tracciati che poi possono essere modellati e dinamicamente modificati tridimensionalmente consentendo di ricavare sezioni stradali, e tabelle e report delle quantità di scavo e di sterro per generare le scarpate e le corsie stradali.
Dunque parliamo di un prodotto che lavora come Revit, come Archicad o All Plan software tipicamente impiegati nella modellazione bim, in ambiente essenzialmente AutoCad ma con altre finalità. Peraltro si tratta di interfacce che possono interagire con i software anzidetti, che possono convogliare ad una comune definizione di Masterplan in cui è necessario far vedere entrambe i tipi di modello il sistema viario e gli edifici che ne sono interessati, le opere di urbanizzazione relative ad un nuovo insediamento urbano in cui la progettazione degli edifici è a sua volta caratterizzata da modelli BIM pluridisciplinari. Infine nel ciclo di lavorazione infrastrutturale la rappresentazione 3D di insieme, che pertanto crea i masterplan anzidetti, e le visure paesaggistiche finalizzate alla simulazione del risultato finale e che consente di visualizzare i risultati consentendo di gestire vari formati di diversa natura è Infraworks già più su citato un visualizzatore di paesaggi virtuali futuribili, con annessi dati Gis, attraverso i modelli digitali territoriali ed i progetti infrastrutturali georeferenziati, si tratta di un prodotto che funzione on line, cioè un portale al cui accesso ci si abbona, e che rielabora il modello BIM creato con Civil.
Che vantaggi offre tutto questo ciclo affidato ai vari software? avere la strada spianata per le simulazioni di cantiere cioè visualizzare quei processi legati al montaggio/ assemblaggio delle parti d’ opera, un controllo del livello di qualità nelle varie fasi progettuali, ed una base per gli interventi manutentivi futuri.
Arch. Luca Talucci - BIM Expert